Turismo fluviale
e delle acque interne
Il turismo fluviale connette e integra le vie d’acqua con il loro perimetro terrestre, con i territori rivieraschi e limitrofi nell’entroterra, creando sinergie in grado di innescare buone pratiche e modelli di sviluppo sostenibile nell’intero territorio interessato dal bacino idrografico.
Per questo motivo SIMTUR ha creato il Forum nazionale del turismo fluviale, all’interno del quale si è sviluppato il programma “Rotte blu come vie verdi”, con l’ambizioso obiettivo di generare una rete che consenta una maggiore fruizione turistica ed escursionistica delle acque interne.
Torniamo a viaggiare nelle acque interne?
Muoversi e soggiornare lungo i fiumi rappresenta da tempo un’opportunità di valorizzazione del territorio in chiave sostenibile, integrando vantaggi economici a benefici di natura ambientale e sociale: alla già preziosa rigenerazione degli elementi naturali, segue la valorizzazione della culture e delle tipicità, con ritmi lenti e un rinnovato senso di scoperta dei luoghi e di connessione con le identità locali.
Le attività riguardano attività in fiumi, canali, laghi e lagune, tra “componente blu” (pratiche nautiche e acquatiche) e “componente verde” lungo argini e sponde:
- crociere di più giorni su grandi navi fluviali;
- crociere di più giorni a bordo di imbarcazioni di medie dimensioni;
- escursioni brevi che spaziano da meno di un’ora ad una giornata al massimo;
- locazione di houseboat;
- navigazione da diporto privata;
- attività nautiche di prossimità (canottaggio, canoa, kayak, sup e altri sport nautici)
- noleggio di piccole imbarcazioni o moto d’acqua;
- escursioni a piedi, in bici, a cavallo lungo argini e sponde;
- visita di opere idrauliche e musei fluviali.
Si tratta dunque di una filiera articolata, composta da numerose attività distinte che ne costituiscono gli elementi “core”, attorno ai quali si coagulano altre componenti indispensabili per l’allestimento e la promozione del prodotto turistico fluviale.
L’offerta turistica delle destinazioni dipende in parte dagli assetti naturali del corsi d’acqua e dalla loro struttura, che consentono e agevolano determinati tipi di attività, ed in larga parte discende dai diversi approcci e modelli gestionali adottati nel corso degli anni dai territori in risposta al differenti mercati, target e flussi di domanda turistica. Altre componenti indispensabili per lo sviluppo del turismo fluviale sono i servizi di ospitalità offerti dalle strutture ricettive e ristorative, i servizi di accessibilità che garantiscono la navigabilità e l’accesso a terra e ai punti di attrattività, i servizi di accoglienza offerti dalle strutture fluviali e dalle località rivierasche, i servizi integrativi destinati a favorire le interdipendenze tra i vari prodotti ed i servizi. Risulta quindi indispensabile che si strutturi una organizzazione di destinazione che gestisca le relazioni e la concertazione tra i numerosi soggetti coinvolti/coinvolgibili che – a scale diverse e con funzioni diverse – agiscono sul territorio, dallo Stato agli enti territoriali, dagli operatori turistici alla popolazione residente.