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Borghi e spopolamento

Uncem: “Necessario un patto tra città e montagne: le aree interne in Italia sono vive, sono vissute, sono comunità che hanno necessità di specifici provvedimenti

Uncem lo aveva chiamato “Non è un elenco della spesa“, il dossier di proposte sul PNRR, presentato lo scorso marzo. E così è stato.
A dieci giorni dall’invio del PNRR a Bruxelles da parte del Governo guidato da Mario Draghi, Uncem ha presentato il dossier “Non facciamo la somma“, con una prima analisi e una lettura del Piano rispetto a investimenti, missioni e componenti per enti locali, territori, montagne, aree interne, ambiente e green economy.

Non c’è una sola voce per la montagna“, spiega Uncem

Uncem ha sempre evidenziato come le sperequazioni da colmare con il Next Generation EU, in Italia (e così anche in altri Paesi europei) siano quattro e non tre“, evidenzia il presidente di Uncem, Marco Bussone: “Alla questione meridionale, alla questione generazionale e alla questione femminile, che indubbiamente condividiamo, si unisce una questione territoriale. Ovvero al sud, come al centro e al nord, così come nelle isole, occorre definire percorsi, riforme e investimenti, strategie per colmare i divari tra aree urbane e montane, tra centri e periferie, tra città e paesi“.

Marco Bussone

Quando aumentano i divari, si creano ulteriori diseguaglianze, oltre a produrre spopolamento, fragilità, desertificazione economica e sociale.
La transizione ecologica e digitale consente di invertire questi processi, nella logica dell’ecologia integrata. E rende evidente come un “patto” tra città e montagne sia di fondamentale e primaria rilevanza.

Le aree montane in Italia sono vive, sono vissute, sono comunità che – come scrive l’articolo 44 della nostra Costituzione – hanno necessità di specifici provvedimenti. Il PNRR ci dà la spinta per affrontare la “questione territoriale”.

Le risorse europee dovranno colmare le polarizzazioni Nord-Sud che si sommano al divario esistente tra aree urbane e montane: nelle Alpi e negli Appennini è necessario investire fondi e programmare azioni specifiche sugli assi della sostenibilità e dell’innovazione, generando coesione” – continua Marco Bussone – “Perché generare crescita nei territori rurali e montani va a vantaggio di tutti. La transizione green del Paese si fa solo coinvolgendo i territori, le aree montane del Paese, gli Enti locali. L’innovazione è il punto di partenza per la coesione l’unità del Paese, per essere davvero smart e  green“.


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