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EU cycling strategy

Il Parlamento Europeo ha approvato la “Cycling strategy”: un piano di 17 punti che mira a promuovere la ciclabilità. Con il testo si invitano i Paesi membri a investire sulla mobilità in bicicletta: dalle infrastrutture all’avvio di politiche industriali che sostengano il settore.

Una delle richieste è quella di ridurre le aliquote Iva sulla vendita, sul noleggio e sulla riparazione delle biciclette, sia elettriche che tradizionali. Attualmente la misura è stata adottata solo in Portogallo che, da gennaio, ha tagliato la tassa portandola dal 23% al 6%

A promuovere il piano è l’eurodeputata francese Karima Delli, presidente della commissione Trasporti e turismo del Parlamento europeo, la quale ritiene che la strategia «trasformerà la bicicletta in un vero e proprio mezzo di trasporto quotidiano, allo stesso livello dell’auto o della metropolitana. La bicicletta non è solo parte del tempo libero e dello sport, ma diventa un mezzo di trasporto a sé stante, da rendere accessibile a tutti».

Con l’approvazione della “Cycling strategy” da parte del Parlamento Europeo, si chiede alla Commissione Europea di raddoppiare i chilometri che i cittadini europei percorrono in bici entro il 2030. Tra le proposte per raggiungere questo obiettivo ci sono: la costruzione di piste ciclabili parallele ai binari ferroviari del sistema di Rete transeuropea dei trasporti e rendere le biciclette compatibili con gli altri mezzi di trasporto creando più posti per collocarle all’interno dei treni o più parcheggi protetti nelle stazioni.

Gli interventi per rendere effettivo il piano prevedono che l’Ue e ogni Stato membro sostengano nuovi investimenti per politiche e infrastrutture e rafforzino la formazione industriale degli addetti al settore. In tutta l’Eurozona, oltre un milione di lavoratori sono occupati nella filiera della ciclabilità.

Secondo il Parlamento Europeo, il numero potrebbe raddoppiare nel 2030 anche grazie all’elettrico: secondo i dati Eurostat, nel 2022 la produzione Ue nella bike industry è stata di 13,5 milioni di pezzi, con un aumento dell’11% rispetto all’anno precedente.

Un’altra proposta dell’Eurocamera è rivolta alle autorità regionali e invita le amministrazioni a integrare la bicicletta e i sistemi di bike sharing nei piani di mobilità urbana.

La Commissione Ue, infine, è invitata a sostenere la produzione di biciclette e componenti “made in Europe”, allo scopo di colmare il divario rispetto ad altri Paesi in termini di investimenti e di stimolare una competitività con essi.
Ma anche a valutare l’ipotesi di designare il 2024 Anno europeo della bicicletta..

I 17 punti della Cycling Strategy europea

Vediamo quali sono i 17 punti (in realtà sono 18 ma l’ultimo invita solamente la Presidente del Parlamento UE a trasmettere la risoluzione alla Commissione e agli Stati membri e ai loro parlamenti) della Cycilng strategy che punta a mettere la bicicletta al centro della mobilità europea.

Il Parlamento europeo, fatte tutte le debite considerazioni sui benefici dell’uso della bicicletta in termini ambientali, salutari, economici e sociali,

  1. ritiene che la mobilità ciclabile debba essere riconosciuta come un modo di trasporto a pieno titolo; chiede alla Commissione di elaborare una strategia europea dedicata in materia di mobilità ciclabile con l’obiettivo di raddoppiare il numero di chilometri percorsi in bicicletta in Europa entro il 2030; invita la Commissione a garantire la raccolta armonizzata di dati sulla mobilità ciclabile, compresi i dati industriali;
  2. osserva che la mobilità ciclabile è aumentata in risposta alla pandemia di Covid-19 e all’aumento del prezzo dei combustibili fossili dalla guerra di aggressione illegale della Russia contro l’Ucraina; incoraggia le autorità regionali e locali a valutare la possibilità di mantenere le infrastrutture ciclabili realizzate in risposta alla pandemia attraverso i loro regolari processi di pianificazione urbana e ad adottare azioni concrete per integrare adeguatamente la mobilità ciclabile nei loro quadri per la mobilità urbana, riconoscendo nel contempo il suo potenziale per contribuire a una migliore connettività tra le aree suburbane e i centri urbani, in particolare attraverso le autostrade ciclabili;
  3. incoraggia, al fine di promuovere la multimodalità, la creazione di sinergie tra l’uso della bicicletta e altri modi di trasporto, ad esempio mettendo a disposizione più posti per le biciclette sui treni e predisponendo aree di parcheggio più sicure per le biciclette nelle stazioni e negli snodi della mobilità;
    ritiene che le politiche europee dovrebbero tenere debitamente conto della mobilità ciclabile nella costruzione o nell’ammodernamento dell’infrastruttura TEN-T, compresa l’aggiunta di piste ciclabili parallele ai binari ferroviari e alle vie navigabili interne, ove possibile;
  4. incoraggia gli Stati membri e le autorità locali ad aumentare in modo significativo gli investimenti nella costruzione di infrastrutture ciclabili separate, a integrare programmi di bike ed e-bike sharing a prezzi accessibili nelle reti dei loro piani di mobilità e a tenere conto della mobilità ciclabile come soluzione vitale dell’ultimo miglio nei nodi urbani;
  5. sottolinea che la pianificazione delle infrastrutture urbane dovrebbe essere sviluppata conformemente alla legislazione dell’UE in materia di sicurezza stradale, comprese le norme di sicurezza per gli spostamenti in bicicletta; invita la Commissione ad accelerare i lavori relativi agli orientamenti sui requisiti di qualità per infrastrutture ciclabili sicure e di alta qualità di cui alla direttiva GSIS;
  6. sottolinea la necessità di migliorare le tecnologie dei sistemi di trasporto intelligenti affinché diventino più efficaci nel riconoscere i ciclisti sulla strada;
  7. invita la Commissione a riconoscere il settore della bicicletta, compresa la produzione di batterie per le biciclette elettriche e l’economia circolare, e in particolare le PMI, come partner legittimo nell’ecosistema della strategia industriale dell’UE, nonché nei programmi relativi alle infrastrutture industriali e nei regimi di finanziamento; invita la Commissione e gli Stati membri a incoraggiare progetti relativi agli spostamenti in bicicletta e ai settori connessi quali, tra gli altri, la mobilità, il turismo, la salute e lo sport;
  8. invita la Commissione e gli Stati membri a sostenere la produzione di biciclette e componenti ‘Made in Europe’, stimolando in tal modo la competitività dell’industria dell’UE, colmando la carenza di investimenti, mantenendo condizioni di parità a livello mondiale e stimolando la rilocalizzazione e la sicurezza delle catene di approvvigionamento, promuovendo posti di lavoro di alta qualità, creando ‘cluster ciclistici’ e rafforzando la formazione professionale connessa al settore;
  9. invita la Commissione e gli Stati membri a garantire l’accessibilità delle piste ciclabili per le persone a mobilità ridotta, nonché a rendere l’uso della bicicletta abbordabile per i gruppi vulnerabili; osserva che il Fondo sociale europeo per il clima e i fondi strutturali e di investimento possono aiutare le persone più colpite dalla ‘povertà dei trasporti’ sostenendo l’acquisto di biciclette o l’accesso a servizi di bike sharing;
  10. invita la Commissione, gli Stati membri e le autorità regionali e locali a condurre campagne educative e di formazione, comprese campagne di informazione, per sensibilizzare in merito alla sicurezza stradale, sostenendo l’uso sicuro della bicicletta e della bicicletta elettrica; invita inoltre la Commissione a proporre orientamenti sulla sicurezza degli spostamenti in bicicletta (uso del casco, limitazioni legate all’età, trasporto di bambini, ecc.) e chiede che si presti particolare attenzione alla promozione dell’uso della bicicletta tra le donne e gli anziani, in particolare migliorando la sicurezza;
  11. osserva, in tale contesto, che un’applicazione e un monitoraggio adeguati sono essenziali per la sicurezza e protezione degli utenti e chiede che si ponga l’accento sull’applicazione delle norme esistenti al fine di garantire la coesistenza rispettosa dei diversi modi di trasporto;
  12. sottolinea il potenziale della bicicletta elettrica per promuovere l’uso della bicicletta; osserva che, al fine di mantenere una diffusione e un accesso rapidi alle biciclette elettriche, è necessario procedere a un’adeguata classificazione giuridica delle biciclette elettriche in grado di raggiungere velocità fino a 25 km/h nella legislazione dell’UE e in quella nazionale;
  13. sottolinea che, nella pianificazione degli alloggi, è opportuno prestare la dovuta attenzione a parcheggi sicuri e protetti per le biciclette e alla capacità di ricarica per le biciclette elettriche;
  14. incoraggia le imprese, le organizzazioni pubbliche e le istituzioni a promuovere l’uso della bicicletta mediante incentivi specifici, compresi programmi per i dipendenti e l’installazione di un numero sufficiente di parcheggi per biciclette con caricabatterie per biciclette elettriche, e fornendo servizi sanitari adeguati;
  15. sottolinea che il cicloturismo e il ciclismo nelle zone rurali devono essere sostenuti accelerando lo sviluppo della rete EuroVelo e delle sue 17 piste ciclabili, in particolare fornendo maggiore sostegno e sfruttando le sinergie con la rete TEN-T;
  16. incoraggia gli Stati membri a ridurre le aliquote IVA per la fornitura, il noleggio e la riparazione di biciclette e biciclette elettriche;
  17. invita la Commissione a designare il 2024 Anno europeo della bicicletta;
  18. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione e agli Stati membri e ai loro parlamenti.

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