La mobilità è evoluzione
Dalla notte dei tempi, la mobilità ha consentito all’umanità di scoprire, di confrontarsi, di conoscere, di apprendere e di evolvere. Ancora oggi è l’attività umana maggiormente orientata al futuro.
Nella società post-industriale, la mobilità crea connessioni tra i luoghi, tra i territori, tra le comunità locali e tra le persone, contribuendo a farci sentire parte integrante di società in continuo e repentino mutamento.
Ricerca
La mobilità di persone, merci, dati e informazioni è il più straordinario veicolo di evoluzione degli individui e delle società. E stimola una costante ricerca di soluzioni con la minore impronta ecologica.
Scoperta
Chi viaggia è curioso per natura: ha sempre voglia di apprendere, di incontrare, di creare nuove connessioni con i luoghi, con la natura, con le culture differenti e con le comunità locali. Per questo sono necessarie responsabilità e sostenibilità.
Secondo la Corte dei conti europea, negli ultimi anni il volume di trasporto merci nella UE (su strada, rotaia e per vie navigabili interne) si è stabilizzato attorno ai 2300 miliardi di tonnellate/km all’anno, causa di circa un terzo del consumo energetico e delle emissioni totali di anidride carbonica nell’UE.
Il dato è estremamente significativo, in special modo trovandoci in presenza di un quadro sbilanciato in maniera preoccupante nella direzione del trasporto su strada: nonostante il trasporto ferroviario produca emissioni di CO2 3,5 volte inferiori per tonnellata/km rispetto a quelle prodotte dal trasporto su gomma, la quota percentuale dei volumi veicolati per via stradale si continua ad attestare al 75,4% del totale, contro il 17,8% di quello ferroviario.
AEREO
grammi CO2 per km
AUTO
grammi CO2 per km
TRENO
grammi CO2 per km
BICICLETTA
grammi CO2 per km
La proposta SIMTUR di una mobilità dolce e pulita non si traduce soltanto nella riduzione dell’impronta ecologica verso un possibile “impatto zero” – con trasporti non motorizzati che fanno ricorso alla forza umana (a piedi, in bicicletta, con il cavallo, a remi, a vela…) o con altre energie naturali o rinnovabili – ma come forma di mobilità che viaggia alla velocità dell’utente più debole e più fragile, in sintonia con i luoghi e con l’ambiente, come leva di innovazione sociale.