Una sfida cruciale
L’Italia è un paese fortemente dipendente da importazioni di combustibili fossili: la potenza elettrica installata, ovvero la capacità produttiva di tutti gli impianti non rinnovabili e rinnovabili insieme, è pari a circa 118 GW per soddisfare una domanda media che supera di poco i 40 GW. Non c’è dunque alcun bisogno di nuove centrali, ma è necessario investire per sostituire le centrali che bruciano combustibili fossili con altre fonti rinnovabili.
Per coniugare salvaguardia della natura e della biodiversità, tutela del paesaggio, esigenze alimentari e produzione energetica, SIMTUR ritiene indispensabile una pianificazione condivisa ai diversi livelli territoriali delle tipologie, delle potenze e delle localizzazioni delle infrastrutture. E contestualmente agire sulle abitudini di tutti noi cittadini – su un fronte educativo e informativo – per contribuire alla sostenibilità degli usi energetici e ad una effettiva riduzione delle emissioni di CO2.
Pianifica
Un piano nazionale concordato con i livelli territoriali per giungere ad una vera produzione da fonti rinnovabili e “carbon-neutral”.
Educa
Educare i cittadini/utenti/consumatori a nuove abitudini quotidiane che rendano efficienti e sostenibili i consumi.
SIMTUR sostiene il processo di produzione energetica da realizzare come somma di tante piccole e medie installazioni solari fotovoltaiche e termiche, eoliche, idroelettriche e da biomasse di scarto (biogas e calore), con una particolare attenzione a non pregiudicare l’uso agricolo dei suoli e al paesaggio.
ELETTRICO
TERMICO
TRASPORTI
Come ogni anno, il GSE ha redatto il Rapporto Energia da fonti rinnovabili in Italia, nel quale fornisce il quadro statistico completo sulla diffusione e sugli impieghi delle fonti rinnovabili di energia (FER): nel 2019 le FER sono state impiegate in maniera diffusa sia nel settore elettrico (coprendo quasi il 40% della produzione lorda di energia), sia in quello termico (20% circa), sia infine nel settore trasporti (pari al 9%).