Il Sentiero di Francesco
326 LETTORI DI QUESTO ARTICOLO DAL
4 Novembre 2018
ATTENZIONE
Stai navigando nella versione precedente del sito ufficiale di simtur
Per rimanere aggiornata/o su novità, eventi, progetti, corsi di formazione, attività editoriali e notizie dai territori, visita simtur.eu
Il Sentiero di Francesco è un pellegrinaggio a piedi che inizia dalla montagna sacra di La Verna: dal meraviglioso Santuario (1128m), immerso nel silenzio e nella pace di un bosco di faggi e abeti, il percorso parte subito in salita fino a raggiungere il punto più alto del cammino, la cima del monte Calvano (1254m), contraddistinta da un immenso prato tra Casentino e Valtiberina.
Una lunga discesa, a tre ore e mezzo dalla partenza, porta al paese di Pieve Santo Stefano (432m), situato in una splendida valle circondata dai monti. Da qui il percorso alla volta dell’Eremo di Cerbaiolo (861m) è più impegnativo, sono quasi quattro ore di salita. Ma ne vale la pena: l’eremo, meno conosciuto di La Verna, è altrettanto suggestivo e il colpo d’occhio sorprende piacevolmente il visitatore.
La salita successiva accompagna il pellegrino fino al valico di Viamaggio (983m). Si prosegue tra boschi e strapiombi, e dopo quasi sei ore di ripidi saliscendi lungo la Cresta dei monti della Luna, si arriva a Montecasale (706m). Dall’eremo, uno dei luoghi che racconta la vita di Francesco, si scende in un paio d’ore di cammino verso la medievale città di Sansepolcro (330m). Terra natale di Piero della Francesca, ospita incantevoli opere del celebre artista.
Il Sentiero si dirige ora verso la Valtiberina umbra. Dopo un bel tratto di pianura e i dolci saliscendi delle colline del “Borgo”, abbandoniamo la Toscana per entrare in Umbria.
In circa quattro ore di viaggio siamo a Citerna (480m), cittadina situata su una collina da cui si gode uno stupendo panorama sulla valle del Tevere. Altrettante ore di cammino ci dividono, invece, dalla meta successiva: Città di Castello (288m), che conseva ancora tra le mura cinquecentesche preziosi tesori di arte e cultura.
Da qui, quattro ore e mezzo di cammino nelle pianure della valle del Tevere portano alla suggestiva Pieve de’ Saddi (572m), dove vissero san Crescenziano, san Florido Vescovo e sant’Amanzio. Una discesa a fondo valle e una ripida salita tra le rigogliose colline umbre per giungere, in tre ore, a un’altra tappa obbligata del pellegrino lungo il Sentiero di Francesco: Pietralunga (566m), arroccata in cima a un’altura e immersa nel verde dei boschi dell’Appennino umbro – marchigiano.
Una nuova salita conduce all’abbazia di San Benedetto Vecchio da dove, in circa sei ore di cammino, si giunge a Gubbio (522m), una delle città più care al Santo. Ricca di storia, arte e memorie francescane, la città merita un giorno di sosta per poter visitare i tanti monumenti e le antiche chiese. In questa città Francesco incontrò il Lupo e un percorso a piedi di 4,5 km collega tutti i luoghi del santo.
Da Gubbio, percorrendo un tratto parallelo alla statale 298 in direzione Perugia, si giunge, dopo circa 40 minuti, all’abitato di Ponte d’Assi (419m). Attraversando il ponte sul torrente Saonda, si prosegue dritti sulla statale per un breve tratto. Superata una fattoria, inizia dalla parte opposta il sentiero asfaltato, in salita, nella frazione di Colonnata. Dopo quasi due ore, si incontra la strada (637m) che giunge da Vallingegno. Sulla destra si può ammirare il castello e più in alto l’abbazia benedettina di San Verecondo di Spissis.
Il sentiero prosegue sulla sinistra, ma se si desidera visitare l’Abbazia, dove san Francesco cercò rifugio dopo l’assalto dei briganti, occorre girare a destra, allungando il cammino di circa un’ora e mezzo tra andata e ritorno.
Ritornati al bivio, una breve e dolce discesa sulla strada ormai sterrata e si trova la deviazione (514m) per la chiesa di Val di Chiascio. Da qui una mezz’ora di cammino ci conduce alla chiesetta della Madonna delle Ripe (451m) e un’altra mezz’ora all’eremo di San Pietro in Vigneto (462m). Restaurato e reso funzionale dall’eremita Padre Basilio Martin, è un luogo di profonda spiritualità e pace. Se si vuol visitare l’eremo e intrattenersi in preghiera bisogna contattare con grande anticipo padre Basilio (075 920318) e rispettare il suo bisogno di silenzio.
Da qui, un’ora di cammino nel verde dei boschi e su stradine sterrate conduce alla chiesa di Caprignone (383m), che nel 1223 ospitò il primo capitolo dell’ordine dei Francescani convocato fuori Assisi. Poi si scende di nuovo nel bosco e una ripida salita porta, dopo un’altra ora, al castello di Biscina (542m), imponente costruzione che domina l’intera valle del Chiascio.
A questo punto ci sono due possibilità: seguire i cartelli giallo/blu de “La Via di Francesco“, scendendo sull’ampia carrareccia sulla sinistra del cancello di Biscina. In questa tappa si cammina per lunghi tratti al sole e la diga del Chiascio sarà ben visibile nel paesaggio circostante. Evitare la deviazione verso Coccorano e Sambuco.
Oppure, proseguire il sentiero camminando per altre due ore fino alla chiesa di Sambuco (388m), con tratti che alternano strada sterrata e asfaltata, attraversando un territorio affascinante e incontaminato dove l’uomo sembra non aver lasciato tracce. Ci si inoltra di nuovo nel bosco e, dopo 40 minuti di lievi saliscendi, si giunge alla chiesetta di Coccorano (444m), da dove è visibile anche l’imponente castello di Giomici che conserva tutto il fascino di un antico borgo medievale.
Dalla cima della collina, con uno splendido panorama sulla valle del Chiascio, si scende lungo i pendii e, in meno di un’ora, nella zona della Barcaccia si incontra la chiesa dedicata a San Benedetto e al Beato Paolino da Coccorano. Da qui in altri 30 minuti si scende lungo la valle del fiume e, attraversato il ponte, si sale fino a Valfabbrica (288m). Da piazza Mazzini si prosegue verso la frazione del Pioppo e, dopo circa due ore di salita, si giunge al cimitero di Pieve San Nicolò (560m).
Per visitare la Chiesa, bisogna deviare dal sentiero per solo un chilometro, tra andata e ritorno. In questo tratto di strada tra l’altro vi è un bellissimo punto dal quale si può ammirare una vista insolita e suggestiva: da una parte Gubbio e dall’altra Assisi, le due città di San Francesco.
Lasciato il cimitero, il sentiero è in discesa, tranne che per un breve tratto nel bosco. Dopo un’ora e mezzo, si trova la statua di Padre Pio (280m), dalla quale l’ultima mezz’ora di cammino in salita ci conduce finalmente a porta San Giacomo (396m) sul lato nord-est di Assisi.
+INFO: Per saperne di più, visita il sito ufficiale
ATTENZIONE
Stai navigando nella versione precedente del sito ufficiale di simtur
Per rimanere aggiornata/o su novità, eventi, progetti, corsi di formazione, attività editoriali e notizie dai territori, visita simtur.eu