Usare l’autobus per rispettare l’ambiente?
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5 Marzo 2019
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È dimostrato che gli autobus sono molto efficienti in termini di consumo di carburante ed emettono un livello estremamente basso di gas a effetto serra. Ma viaggiare senza produrre nessuna emissione di CO2 rimane comunque difficile, anche scegliendo di utilizzare solo autobus Euro6. Con la startup BusForFun è però possibile ridurre l’impronta ecologica.
Il mondo della mobilità dolce si evolve. Non solo viaggia a piedi, in bicicletta, a cavallo, in kayak o in barca a vela, ma anche con treni storici, auto elettriche e… autobus. Autobus? Sì, perché il viaggio collettivo verso mete, destinazioni (e ora anche grandi eventi) è ora possibile grazie all’iniziativa di una startup innovativa: BusForFun parte da oltre 250 località in tutta Italia, anche dai piccoli centri nell’entroterra, difficilmente collegati dai mezzi pubblici, con un sistema di prenotazioni online che consente di giungere alla meta senza ricorrere all’auto.
Non solo. BusForFun pianta un albero per ogni viaggio, su base volontaria: al momento della prenotazione online, offre l’opportunità di versare un piccolo contributo ambientale per la compensazione delle emissioni di CO2 consumate dal viaggio, attraverso un calcolo in tempo reale delle distanze e del numero di passeggeri. L’importo così raccolto è sommato ad un ulteriore contributo che la startup dona ad un progetto certificato in conformità agli standard ambientali internazionali, per far fronte al cambiamento climatico.
Viaggiare per divertimento, viaggiare per raggiungere un grande evento sportivo o di spettacolo, coinvolgendo soprattutto i più giovani nella salvaguardia delle biodiversità e dell’equilibrio del pianeta: le proposte di viaggio di BusForFun rappresentano anche una modalità attiva di fare educazione ambientale.
Viaggiare per far crescere i boschi
I viaggi “collettivi” proposti da BusForFun, oltre a tentare di ridurre al minimo le emissioni, compensano con ulteriori contributi preziosi per l’ambiente e per le popolazioni del luogo. Ecco quattro esempi di intervento:
HAITI
Dal 2005 AVSI opera nella regione del dipartimento sud in Haiti, promuovendo progetti di riforestazione e contribuendo al recupero di 2400 ettari di terreni montuosi nella zona del parco Macaya. Attualmente ad Haiti, come conseguenza di ragioni storiche e soprattutto economiche, il degrado ambientale è molto alto, in particolare rispetto alle risorse forestali. Il progetto di riforestazione avrà un impatto economico e sociale su 3,600 beneficiari, fornendo un reddito alternativo alle attività di taglio illegale. L’obiettivo del progetto è di ridurre l’erosione del suolo, restaurare la stabilità idrogeologica e incentivare la produttività delle zone circostanti il parco Macaya.
MALAWI
COOPI (Cooperazione Internazionale) è un’organizzazione umanitaria italiana laica e indipendente che lotta contro ogni forma di povertà per migliorare il mondo. E’ stata fondata nel 1965 da padre Vincenzo Barbieri. In oltre 45 anni di lavoro abbiamo realizzato 1.400 progetti in 59 paesi, coinvolgendo 50 mila operatori locali e assicurando un beneficio diretto a 80 milioni di persone. Oggi COOPI è presente in 24 paesi con 176 progetti di sviluppo e di emergenza. I principali finanziatori istituzionali principali sono l’Unione Europea, le agenzie dell’ONU, il Governo italiano, gli Enti locali e altri Governi Europei. COOPI è sostenuta da donatori privati, da aziende, da fondazioni e volontari.
KENYA
Wide rescue initiative organization (WRIO) è una ONG kenyota che si occupa del miglioramento delle condizioni di vita delle comunità rurali attraverso la conservazione ambientale. Il progetto è indirizzato in particolare alle comunità del distretto di Kisii attraverso l’introduzione di attività di coltivazione combinata di alberi forestali e da frutto. WIRIO lavora con organizzazioni locali ben ramificate quali gruppi giovanili, cooperative di donne e contadini per creare vivai sostenibili e promuovere lo sviluppo di un sistema agroforestale. Gli alberi permetteranno agli agricoltori di incrementare la produzione migliorando le loro condizioni di vita. Inoltre il progetto offre molteplici prodotti derivati quali frutta secca, noci, semi, oli, baccelli e foglie che possono essere rivendute al pubblico. I contadini potranno usare i frutti per iniziare nuove attività commerciali vendendo ad esempio manghi o moringhe essiccate o miele.
CAMERUN
La varietà dei paesaggi è ciò che più di ogni altra cosa rende unico questo paese dell’Africa centro-occidentale. I suoi 400 Km di costa affacciati sull’Oceano Atlantico sono il fronte di una pianura che mentre ci s’addentra nel paese lascia il posto a vari altipiani, spesso caratterizzati da foreste pluviali equatoriali. Non mancano le montagne, come il monte Camerun, che coi suoi 4.095 metri è una delle vette più alte dell’intera Africa.
L’avventura di Treedom è iniziata nel 2010 proprio in Camerun, dove l’intervento è orientato allo sviluppo di progetti di piantumazione di alberi di Cacao, al fine di migliorare la sicurezza alimentare della popolazione rurale, incrementare le risorse agricole locali e offrire opportunità di reddito aggiuntive.
+INFO: busforfun.com
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