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Cammini di Francesco

Al termine dell’anno in cui si è celebrato il Patrimonio culturale europeo, l’Ordine Francescano Secolare del Lazio, l’associazione Francescani nel mondo e l’associazione nazionale “I Cammini di Francesco” hanno presentato il progetto “Itinerario europeo del Sapere – I Cammini di Francesco“.

Il progetto è stato presentato presso la sede romana del Parlamento europeo, dopo aver presentato lo scorso settembre il dossier di candidatura al Consiglio d’Europa per ottenere il riconoscimento come Itinerario culturale europeo: Cammini reali e Itinerari immateriali di Francesco d’Assisi per valorizzare il ruolo del Francescanesimo nel diffondere una spiritualità e una cultura che, fin dai primordi, si pose come genuina base di una comune radice europea.

I Paesi coinvolti nel progetto sono Spagna, Francia, Gran Bretagna, Germania, Austria, Polonia, Repubblica Ceca, Croazia e Terra Santa, oltre l’Italia, ovvero territori in cui sono presenti antiche università europee in cui i francescani diedero vita a importanti esperienze culturali.

Le Università, luoghi di incontro e di ricerca, assumono un ruolo chiave nel progetto: “abbiamo voluto mettere insieme come una via ideale (spazio-temporale) quelle università, che negli albori della vita accademica europea (secc. XIII-XIV, particolarmente) hanno dato vita a quel sentiero del pensiero umano che ha prodotto emancipazione e progresso nell’ambito dei diritti umani, della libertà, del lavoro, dell’economia, della scienza, del dialogo, della pace e dell’ecologia. Abbiamo individuato quelle università dove eminenti personalità francescane hanno riflettuto, contribuito e diffuso l’evoluzione del pensiero umano su questi grandi temi, che per il nostro progetto rappresentano le vie, le rotte ed i sentieri del sapere”, ha evidenziato Roberto Luzi.

Il progetto, frutto di un lavoro corale, che ho molto incoraggiato e seguito, mi riempie di particolare orgoglio” – ha sottolineato Silvia Costa nel suo intervento – “Perché è il primo progetto che coniuga assieme i cammini materiali e quelli fisici che riguardano Francesco, la sua storia, la sua famiglia, il suo messaggio; perché i giovani sono protagonisti del progetto che propone loro di riscoprire le radici della nostra comune cultura europea, affinché possano avere sempre la forza di costruire il futuro senza mai perdere la speranza; orgoglio perché sono evidenziate le università, luogo di incontro e di pensiero; perché l’Italia per la prima volta è promotrice di un itinerario culturale europeo; perché il progetto si pone oltre l’orizzonte europeo, con l’ambizione di coinvolgere anche la Terra Santa con le popolazioni che l’abitano, come segno che con la cultura si possono costruire ponti di dialogo e di pace seguendo l’esempio di Francesco d’Assisi ed, infine, mi sento profondamente orgogliosa perché la cultura – tutta la cultura – può davvero svolgere un ruolo importante, fondante, nella vita europea”.

La cooperazione culturale” – ha proseguito Silvia Costa – “contrasta gli stereotipi ed i pregiudizi perché favorisce il dialogo, l’apertura mentale, il rispetto. La cultura è la nostra grande sfida. La cultura è la nostra grande risposta al conflitto. La cultura ci rende pienamente liberi e degni di essere chiamati uomini. Francesco d’Assisi è uno dei più grandi e luminosi esempi della storia che ci ha consegnato: cultura non è erudizione è semplicemente essere! Che il progetto Itinerario europeo del Sapere – I Cammini di Francesco ci ricordi tutto questo e sappia indicarci la giusta strada da seguire”.

 

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