Dimmi come cammini e ti dirò chi sei
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16 Novembre 2018
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La velocità con cui cammini, il modo in cui lo fai, raccontano di te molto più di quanto immagini. Addirittura, l’andatura sarebbe un vero e proprio specchio che può svelare informazioni sullo stato di salute e sulla longevità di una persona.
Ecco perché, tenere sotto controllo eventuali mutamenti nella propria andatura, aiuterebbe anche a monitorare lo stato generale di salute. Numerosi studi, di numerose università in diversi paesi del mondo lo dimostrano.
La nostra camminata rivela molto di chi siamo
Come il modo di parlare, anche il modo di muoversi e di incedere esprime diverse cose su chi siamo. Quando camminiamo inviamo messaggi forti e immediati, comunichiamo all’esterno chi siamo.
Il modo di camminare è oggetto di studi scientifici e medici da molti anni.
Tecniche particolari per la misurazione dell’andatura, sviluppate presso la Harvard Medical School, sono in grado di rivelare il rischio di caduta negli anziani e la specificità e la gravità di alcuni disturbi del sistema nervoso.
Numerosi studi psicologici dimostrano invece che il portamento, lo stile con cui passeggiamo, è rivelatore di alcuni tratti della nostra personalità, come socievolezza, attitudine alla dominanza, sesso, status sociale. E spesso tradisce anche le emozioni che stiamo provando.
Cosa dice di noi il mondo in cui camminiamo
Una ricerca dell’Università di Canterbury a Christchurch in Nuova Zelanda, usando lo stesso tipo di rappresentazione luminosa, ha evidenziato che l’andatura tradisce anche tratti della nostra personalità: piccoli passi, gesti incerti, posare il piede a terra con prudenza, indicano un’indole vulnerabile e passiva. Passi lunghi, gesti ampi con le braccia, un contatto più deciso con il suolo, sono invece segnali di intraprendenza.
Gli indicatori del “linguaggio del camminare”
Gli indicatori della camminata che rivelano chi siamo sono: l’ampiezza dei passi e dei movimenti delle braccia, la posizione della testa e la spinta dei talloni sul terreno, ovvero l’impronta che lasciamo camminando sulla sabbia, per intenderci. Come ci ancoriamo al suolo e come lo affrontiamo.
Un incedere energico, passo elastico, testa alta, sguardo dritto di fronte a sé sembrano rivelare una certa energia e determinazione.
Ben diverso è lo strascicare dei piedi, il capo chino, lo sguardo basso, un procedere lento e preoccupato per un possibile passo falso, che rivelano un certo stato di soggezione.
Come camminano le donne
Uno studio dell’Università di Tokio ha correlato il tipo di andatura delle donne, quella più esitante, indecisa e insicura, con il rischio di molestia.
Le ragazze che nel test di personalità si sono rivelate più schive, timide, pessimiste e poco padrone di sé – tratti poi espressi anche dalla loro camminata – vengono considerate, nella mente maschile, come più facilmente aggredibili.
Personalità dominanti e dominate sono distinte dal modo di camminare anche secondo ricerche dell’università di Boston. Certo, una possibilità allettante, che rischia di renderci innaturali però, è quella di imparare a camminare in un certo modo per creare una particolare impressione sugli altri. Ma non è tutto così ovvio. È dimostrato che non camminiamo sempre nello stesso modo, cioè in base ai nostri tratti fissi di personalità, ma siamo influenzati anche dallo stato emotivo del momento.
Tristezza, felicità, rabbia finiscono nei nostri passi
Evidenze scientifiche sostengono che gli stati d’animo espressi camminando vengono decodificati prontamente da chi osserva.
Le emozioni positive aumentano velocità e fluidità dei movimenti, determinano un’andatura slanciata, una falcata dinamica. Ansie e preoccupazioni invece, rallentano e appesantiscono il passo.
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