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SIMTUR 2019-2022

Nati il 4 luglio. Era il 2019 e, prima dell’emergenza pandemica, vivevamo in un altro mondo: parlare di transizione ecologica, turismo sostenibile e mobilità pulita era ancora appannaggio di pochi. Così 18 soci fondatori sembravano già un team straordinario…

Eredi di Rio 1992, dell’Agenda 21 e del decreto legge del ministero dell’ambiente 27 marzo 1998 “Mobilità sostenibile nelle aree urbane” (noto come “Decreto Ronchi“), siamo sempre stati dalla parte del cambiamento, per affermare la centralità delle persone rispetto alle automobili, le esigenze dei viaggiatori in sintonia con l’identità dei luoghi e le esigenze delle comunità locali e – più in generale – per introdurre a tutti i livelli della società nuovi paradigmi di produzione, di trasporto, di consumo e di scarto.

Quando l’emergenza da Covid-19 ha spinto il governo nazionale a dare vita al Ministero della transizione ecologica ci è sembrato di sognare. Ma quando è stato istituito il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile abbiamo toccato il cielo con un dito. Senza dimenticare che, sebbene distante dai modelli che proponiamo e applichiamo da decenni, in quello stesso istante prese forma finalmente anche il Ministero del Turismo.
In un solo momento – nel mezzo dei lockdown – tutti i temi che SIMTUR aveva inserito nello statuto siglato in quell’ormai lontanissimo 4 luglio 2019 erano diventati agenda politica, a livello globale e nazionale, iniziando a interessare i media e diventando progressivamente dizionario comune per le imprese, per gli enti locali, per i cittadini, per le scuole…

Felice anniversario, SIMTUR!

Trascorsi 3 anni, non è ancora tempo di bilanci. Ma certo non possiamo che osservare con piacere che i 18 associati sono diventati oltre 200, in tutte le aree del Paese. Non riusciamo a nascondere la soddisfazione di aver realizzato un partenariato stabile, anche attraverso la sottoscrizione di numerose e qualificate convenzioni e protocolli d’intesa con enti pubblici e privati. Siamo fieri di essere entrati a far parte del Forum nazionale per lo sviluppo sostenibile presso il Ministero della transizione ecologica. Siamo letteralmente entusiasti della nomina del presidente, per tutta l’associazione, ad Ambasciatore del Patto Europeo per il Clima.

La natura giuridica di SIMTUR, già innovativa come Associazione professionale nazionale ai sensi della Legge 4/2013, si coniuga efficacemente con il percorso di riconoscimento come Associazione di tutela ambientale: un binomio ancora non esplorato che renderà unica la traiettoria di un sodalizio che nelle 5P dell’Agenda 2030 e nell’Enciclica Laudato Si’ affonda le proprie radici.
Un percorso che di fatto sta già proiettando una nutrita serie di risultati nei territori, dove è sempre più radicata la presenza dei coordinamenti regionali e dove cresce il numero dei progetti e delle azioni attivate, talvolta anche grazie al supporto di finanziamenti pubblici e privati.

Alle campagne di SIMTUR per il clima – suddivise per risorse tra aria, terra e acqua – si sono affiancati veri e propri programmi nazionali: anzitutto lo straordinario piccole patrie che ha accelerato la notorietà dell’associazione presso l’opinione pubblica, forte della definizione di “iniziativa di elevato valore turistico” attribuita da ENIT – Agenzia nazionale del turismo e dell’ingresso nella più ampia iniziativa Repubblica Digitale del Ministero dell’innovazione tecnologica e della transizione digitale.
Ma non di meno il visionario Rotte blu come vie verdi, che ha contribuito ad un posizionamento di eccellenza nel panorama nazionale e internazionale, con studi e ricerche condotte in collaborazione con ISPRA e pubblicata dalla Rivista nazionale di Urbanistica, ma anche con la produzione di contenuti sul turismo fluviale e delle acque interne per le regioni e per il portale italia.it.
E poi ancora la nascita dei cataloghi formativi nazionali (movability, turismability e rurability)… lo sviluppo dei camp per portare l’alta formazione nelle aree interne e nelle zone rurali… le bellissime attività nelle scuole e la partecipazione a Rigenerazione Scuola del Ministero della pubblica istruzione… il definitivo accreditamento del meeting annuale All Routes lead to Rome, che ha gemmato anche il circuito outdoor Days Out… la “call to action” tratturomagno per attivare le comunità attorno al tema della transumanza e dei tratturi… e non ultimo il manifesto BioSlow che ci invita tutti a ripartire dalla terra e dal ruolo dei contadini e dei pastori, dalle cose semplici e troppo spesso dimenticate, in nome della velocità e del progresso.

No, non è ancora tempo di bilanci.
Se dovessimo provare, potremmo solo ringraziare gli associati, l’eccellente team nazionale, i partner e chi ha saputo accompagnarci.
E chiederci… “quanta bellezza abbiamo vissuto in questi primi 3 anni?

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