La mobilità è libertà! E riparte dal meeting “All Routes lead to Rome”
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24 Luglio 2020
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Un anno senza Meeting? Il mondo della mobilità non ci pensa nemmeno e, anzi, forte del convincimento di avere molte buone pratiche da offrire alla vita delle persone e all’economia del Paese, rilancia la quinta edizione di All Routes lead to Rome, che si svolgerà dal 23 ottobre all’8 novembre con la sua celebre formula itinerante, resa ancora più innovativa dalle nuove tecnologie.
«Nessuna esitazione: il 2020 sarà certamente iscritto negli annali come l’anno orribile di Covid-19, ma anche come un tempo in cui abbiamo avuto l’opportunità di rallentare, di riflettere, di rivedere i nostri stili di vita, di consumo e di movimento». Così Federico Massimo Ceschin, presidente di SIMTUR e coordinatore del meeting All Routes lead to Rome che, per la quinta volta, richiamerà l’attenzione di cittadini, imprese e istituzioni sulle buone pratiche di sviluppo attraverso la mobilità dolce, attiva e sostenibile.
«Tra le misure varate in questi mesi per rispondere alla crisi sanitaria e far ripartire il Paese – prosegue – il bonus bici, le modifiche al codice della strada e le nuove attenzioni poste agli spostamenti quotidiani casa-lavoro e casa-scuola, ci confermano il ruolo fondamentale della mobilità non soltanto in via emergenziale ma con interventi strutturali, orientati al futuro».
Esperire la mobilità del futuro
La quinta edizione adotta lo slogan “Experiencing the future“, proprio per significare l’ingresso in una nuova era del modo in cui si muovono le merci e le persone, sia in ambito urbano che in termini di viaggio e di turismo.
Ciò a partire da un’evoluzione culturale che non può più vedere separato lo sviluppo dal benessere e dalla felicità delle comunità locali, che anzi sono chiamate dal Meeting a indicare le migliori prassi per diventare nuovi modelli di ispirazione per l’intero Paese, comprese le isole, le aree interne, le geografie minori e tutto quell’immenso patrimonio diffuso che rende l’Italia un riferimento nel mondo.
«A queste esperienze – come illustra la vicepresidente SIMTUR, Debora Sanna – è dedicato in particolare il Premio Go Slow, che anche quest’anno riconoscerà le città, i territori e le destinazioni che meglio avranno interpretato la necessità di ripartire facendo leva sulla qualità delle connessioni tra i luoghi e tra le persone».
Il futuro è elettrico
Il traporto pubblico locale e, più in generale, il settore dei trasporti è stato messo quest’anno a dura prova almeno quanto l’economia turistica. Va anzitutto considerato che cittadini e turisti sono accomunati dal fabbisogno di mobilità: non sembri un caso se le famiglie spendono l’11% del bilancio familiare in trasporti e che l’incidenza per i viaggiatori risulti l’11,3% sul totale della spesa turistica, diventando una risorsa strategica anche in chiave economica.
A fronte di un’affermazione sempre più decisa del cicloturismo e dei viaggi di prossimità, che registravano indici in forte crescita ben prima della pandemia, la vera evoluzione del periodo è dettata dall’innovazione tecnologica, soprattutto nella mobilità elettrica: un effetto ben visibile nelle città con l’aumento dei mezzi di ecomobilità personale (o micromobilità: segway, hoverboard, monopattini…) ma che nei prossimi anni deve vedere un maggior impulso nell’agenda delle politiche pubbliche verso soluzioni flessibili che abbraccino l’insieme dei servizi, che va dall’installazione e gestione dell’infrastruttura di ricarica alla fornitura di energia (che dovrà orientarsi al 100% da fonti rinnovabili), alla gestione della flotta e all’ottimizzazione dei consumi, grazie alle tecniche di MaaS (Mobility as a Service) e del demand response, verso città e territori sempre più intelligenti, in grado di raccogliere ed elaborare “big data” da utilizzare nella gestione dell’offerta e della fruizione dei servizi.
Il Meeting esprime valore culturale, ambientale, economico, sportivo e sociale
«All Routes lead to Rome in questi anni – chiosa Ceschin – ha coinvolto un partenariato di centinaia di realtà nella costruzione di un’agenda condivisa e di una visione comune. Un risultato straordinario che consente al Meeting di dedicare ascolto e attenzione alle innumerevoli piccole azioni territoriali che possono contribuire a cambiare il mondo. L’inserimento nel partenariato globale di impegni volontari per l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite conferma che – oltre ad esprimere un valore culturale, ambientale, economico, sportivo e sociale – il Meeting è diventato l’appuntamento di riferimento per tutti coloro che hanno a cuore la sorte degli Italiani di domani nella più ampia prospettiva della cura della grande casa comune: il Pianeta Terra».
La mobilità è libertà
Per disegnare le traiettorie future delle nostre città e dei territori, la 5a edizione del Meeting intende ripartire dalle parole del capo dello stato, Sergio Mattarella: «La mobilità costituisce un importante elemento di libertà, di pari dignità sociale, strumento che sottrae all’emarginazione territori e popolazioni, con particolare riguardo alle aree interne. È una missione di cui non va mai sottovalutata la finalità di interesse generale. Ogni linea ferroviaria (ed è una sofferenza pensare a quelle non più utilizzate), ci parla di uomini e donne, di luoghi, di comunità, di ciò che è l’Italia».
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