Nella pandemia, il virus della disuguaglianza
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18 Gennaio 2022
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I dieci uomini più ricchi del mondo hanno più che raddoppiato le loro fortune da 700 miliardi di dollari a 1,5 trilioni di dollari, a un ritmo di 15mila dollari al secondo o 1,3 miliardi di dollari al giorno, durante i primi due anni di una pandemia che – dall’altro lato – ha visto diminuire i redditi del 99% dell’umanità e oltre 160 milioni di persone in più costrette alla povertà.
È quanto emerge da “La pandemia della disuguaglianza”, il nuovo rapporto pubblicato da Oxfam, organizzazione impegnata nella lotta alle disuguaglianze, in occasione dell’apertura dei lavori del World Economic Forum di Davos, che quest’anno si terranno in forma virtuale. Se questi dieci uomini dovessero perdere il 99,999% della loro ricchezza domani, sarebbero comunque più ricchi del 99% di tutte le persone su questo pianeta – afferma Gabriela Bucher, direttore esecutivo di Oxfam International. Ora hanno una ricchezza sei volte superiore a quella dei 3,1 miliardi di persone più povere.
Dall’inizio dell’emergenza pandemica, ogni 26 ore un nuovo miliardario si è unito ad una élite composta da oltre 2.600 super-ricchi le cui fortune sono aumentate di ben 5 mila miliardi di dollari, in termini reali, tra marzo 2020 e novembre 2021, scrivono gli analisti di Oxfam nel loro rapporto.
Il surplus patrimoniale del solo Jeff Bezos nei primi 21 mesi della pandemia (+81,5 miliardi di dollari) equivale al costo completo stimato della vaccinazione (due dosi e booster) per l’intera popolazione mondiale.
E intanto, redditi più bassi per i più poveri del mondo hanno contribuito alla morte di oltre 21mila persone ogni giorno, afferma il rapporto, ossia una ogni 4 secondi. È il virus della disuguaglianza, non solo la pandemia, a devastare così tante vite, spiega Oxfam. Ogni 4 secondi una persona muore per mancanza di accesso alle cure, per gli impatti della crisi climatica, per fame, per violenza di genere.
La pandemia ha riportato la parità di genere indietro da 99 anni a 135 anni
Proprio così. Nemmeno a dirlo, sono le donne coloro che hanno subito gli impatti economici più duri della pandemia, perdendo complessivamente 800 miliardi di dollari di redditi nel 2020, un ammontare superiore al PIL combinato di 98 Paesi, con 13 milioni di donne in meno che lavorano ora rispetto al 2019. 252 uomini hanno più ricchezza di tutto il miliardo di donne e ragazze in Africa, America Latina e Caraibi messi insieme.
Infine, le donne stanno affrontando un aumento significativo del lavoro di cura non retribuito, che ancora oggi ricade prevalentemente su di loro. Mentre l’occupazione maschile dà segnali di ripresa: per il 2021 si stima siano 13 milioni le donne occupate in meno rispetto al 2019.
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